giovedì 29 novembre 2012

Il paese degli incapaci



foto tratta dal sito www.geniuste.com
Due considerazioni sull’articolo del Corriere che ho allegato.
Dino era una risorsa fantastica, meravigliosamente preziosa proprio ora che l’Italia versa in condizioni economiche e sociali disperate. Dino è andato via e all’estero si sono accorti subito del suo valore. In Italia no. In questo strano paese dobbiamo rialzarci e tornare a crescere, dobbiamo affermare di nuovo la nostra fantasia, creatività, intelligenza, dobbiamo far risorgere la nostra italianità, come valore aggiunto su tutte le cose ma ahimè fino a quando nelle nostre università, nei posti di comando delle grandi aziende, nei ruoli di responsabilità delle istituzioni avremo sempre degli imbecilli, dei faccendieri, dei portaborse, dei cugini, nipoti, fratelli e cognati di onorevoli, raccomandati al quadrato, al cubo, all’infinito, quelli come Dino andranno sempre via e non usciremo mai dal Medioevo 2.0, per rifondare un nuovo rinascimento.
Dino era stato bocciato al concorso dell’università di Pisa anni fa. Porte chiuse per uno come lui, porte aperte invece per chi vantava un decimo del suo valore. In un paese civile che ha voglia di rinascere sarebbe necessario conoscere i nomi degli emeriti professori che hanno esaminato Dino, i nomi di quelli che lo hanno preceduto in graduatoria, che lo hanno battuto. Oggi avremmo avuto in Italia un’azienda che gestisce i software delle più grandi multinazionali, mettendole tutte in fila dietro la nostra preparazione e professionalità. Invece questa azienda è nata all’estero, nel Regno Unito e noi siamo rimasti fuori. Vergogna per tutti quelli che impediscono alle nostre migliori risorse di affermarsi in Italia, costringendole all’espatrio. Vergogna per tutti quelli che chiedono raccomandazioni o che le offrono, impedendo l’affermarsi della pura professionalità, a vantaggio della superficialità e dell’impreparazione. Vergogna alle caste, alle lobbie, vergogna a tutti quelli che si nascondono dietro posti chiave ed impediscono il fiorire di talenti ora più necessari che mai.
Perché non fare una legge che punisca con il carcere duro ed un ammenda pesantissima chi raccomanda o si fa raccomandare? Chi raccomanda determina in fondo un danno economico, morale, sociale ed umano difficilmente quantificabile, ma i cui effetti purtroppo sono davanti agli occhi di tutti. E’ necessario a mio avviso mettere da parte l’ipocrisia ed il perbenismo e punire pesantemente chi si avvale di questa schifosa scorciatoia per garantirsi soldi e privilegi. Avanti i più validi, fuori gli incapaci.