venerdì 25 novembre 2011

La fine del mondo secondo me

Dopo il 21 dicembre 2012 assisteremo a qualcosa di mai visto, da Pantelleria partiranno navi italiane dirette sulle coste del Nord Africa, per trasportare gratis tutti i disperati che vogliono entrare in Europa, il governo italiano varerà un decreto legge che renderà esenti dal pagamento di qualsiasi tassa le persone che dai 25 ai 40 anni decideranno di investire i loro soldi per fare impresa, prevederà il carcere duro per gli evasori fiscali oltre una certa cifra, stessa pena per i responsabili delle varie agenzie delle entrate che faranno pervenire cartelle di pagamento errate agli onesti cittadini che le tasse le hanno sempre pagate. Dopo la data fatidica i mafiosi che chiederanno il pizzo e che verranno denunciati saranno fucilati in piazza, come ai tempi di Mussolini, senza appello, da quel giorno i commercianti e gli imprenditori, da sempre soffocati dalla malavita organizzata, diverranno più forti, verrà introdotta la pena di morte per i reati di mafia e le pene verranno eseguite entro le 24 ore dalla sentenza. I nuovi parlamentari potranno fare solo i parlamentari di professione, senza incarichi altrove o secondo e terzo lavoro, percepiranno uno stipendio onesto, in linea con gli stipendi di altri dipendenti pubblici, e potranno usufruire tuttavia di premi di produzione cospicui solo al raggiungimento di determinati obiettivi. In sostanza pagheremo di più i parlamentari solo se questi funzioneranno davvero ed approveranno le leggi giuste e necessarie. I reati contro l'ambiente verranno puniti alla stregua dei reati di mafia, con la pena di morte, del resto chi sotterra rifiuti tossici e determina migliaia di morti negli anni a venire per colpa del cancro, merita di essere condannato anch'egli a morte certa. Lo Stato renderà illegali gli impianti a combustione per la produzione di energia elettrica, mentre sarà possibile solo avvalersi di tecnologie che sfruttano energie rinnovabili. Le macchine a benzina scompariranno e circoleranno solo auto elettriche. Verranno recuperati tutti gli ettari di terreno abbandonati al degrado e verranno tutti abondantemente riforestati. Il futuro sarà diverso, incredibilmente diverso, migliore per tutti, in un crescendo virtuoso inarrestabile ed invincibile.

mercoledì 12 ottobre 2011

Posologia della fine del mondo

Abbiamo letto libri, visto film al cinema, abbiamo seguito intere trasmissioni in tv, abbiamo cercato in rete informazioni, bugie e verità. Cosa mai succederà davvero il 21 dicembre del 2012? Imploderemo tutti come polvere nell'universo o arrostiremo meritatamente con il calore di un sole impazzito? La fine della vita sulla terra sta arrivando davvero? I Maya non si sono mai sbagliati, perchè dovrebbero farlo proprio ora? Tutti quanti noi, anche quelli più scettici ed increduli, tutti abbiamo pensato anche solo per un istante a cosa succederà alla fine del prossimo anno. Tutti ci siamo chiesti cosa faremo se davvero il mondo dovesse finire, come vivremmo gli ultimi giorni. E nel porci questi folli interrogativi non ci siamo accorti che la fine del mondo, quel mondo che abbiamo da sempre vissuto e conosciuto, si sta lentamente facendo strada. Questa catastrofe mondiale ci viene somministrata a piccole dosi quotidiane, come una medicina amara alla quale ci stiamo pian piano abituando. E questa è la corretta posologia che ci impedisce di reagire e cambiare l'esito finale, ineluttabile e fatale. In Africa fame, sete e malattie si diffondono a ritmi frenetici, la deforestazione globale non cessa, la povertà dilaga contemporaneamente ad uno sfruttamente dissennato delle risorse a disposizione, la corruzione ed il malaffare imperano, la violenza sui bambini, sulle persone indifese, la solitudine e l'emarginazione sono una realtà. Non importa cosa accadrà davvero nel 2012, importa quello che succede ora, tutti i giorni, e proprio su questo dovremmo tutti quanti noi interrogarci. La fine del mondo è davanti ai nostri occhi, è presente, è tra noi, il mondo del consumismo ha esaurito la sua insensata energia ed affoga nei suoi mali e nei suoi eccessi. La sua fine è vicina. Le banche sono in crisi, le imprese chiudono, la malavita troneggia spavalda, la crescita e la diffusione del benessere sono un lontano ricordo. Questo è il nostro Armageddon, questo è ciò che ci siamo costruiti e meritati, la fine del mondo è un invenzione propria dell'essere umano. Cosa farò alla vigilia del 21 dicembre? Spegnerò la televisione e guarderò il cielo, sperando che la fine del mondo coincida anche con un nuovo inizio, per un mondo più libero, più giusto, più umano.

sabato 24 settembre 2011

Lobotomization party

L'italiano medio lobotomizzato
C'era una volta un paese fatto da gente di passione, capace di lavorare, di sudare, di piangere e gioire, gente capace di inventarsi un'impresa, di crederci e fallire, ricostruire e fallire di nuovo, ed avere sempre risorse infinite da dedicare al futuro. C'era una volta un paese fatto di gente umile ed onesta, capace di lasciare la propria casa per un avvenire migliore, più prospero e promettente, gente fatta di lacrime ed emozioni, sogni, speranze ed ambizioni, dotata d'una forza d'animo irripetibile ed imperfetta, grande quanto l'infinito dell'universo. Questa gente era forte, con radici immortali che affondavano in una terra pura e fertile, consapevole della ricchezza delle proprie origini, fatta da nomi eccellenti, nell'arte, nella cultura, nella tradizione, nella storia, nella politica e dialettica sociale, un mondo prezioso ed unico chiamato Italia. I giovani di questa terra morirono intrepidi per amor di patria, divenendo portabandiera immortali di colori sacri, il rosso, il bianco ed il verde. Questa era la mia terra, questo il mio popolo, destinato ad un futuro grandioso perchè grandiosa era la sua forza e la sua anima.
Passarono gli anni e venne organizzata una grande festa, per immortalare una felicità effimera che divenisse noiosa quotidianità, e a questo evento vennero invitati tutti, vecchi, adulti e bambini, tutti parteciparono alla grande festa della lobotomizzazione. Per anni, come goccia sulla roccia, il cervello di questo grande popolo è stato scavato ed eroso, in profondità, fin dentro la sua essenza più pura. La spazzatura mediatica si è riprodotta come una sorta di virus letale, diffondendosi inarrestabile ed irresistibile, la gente è stata contagiata, inerme ed immobile, senza una ragione, senza un senso razionale. La gente italiana ha subito lo smaltimento illegale dei rifiuti d'informazione, è stata nutrita come vacche d'ingrasso con scarti mediatici, ed ha subito danni gravissimi a tutti gli organi preposti alla percezione della propria sensibilità sociale e razionalità, sviluppando una sorta di falsa emotività, basata su valori capovolti e geneticamente modificati, dei valori trasformati in disvalori, ed è cresciuta in questa montagna di immondizia comunicativa. Generazioni hanno smesso di sognare e di ambire, quintali di culi e tette hanno inondato la quotidianità, banalizzandone il significato, milioni di messaggi fuorvianti hanno trasformato il senso civico in irrimediabile avarizia e preoccupante individualità, gettando milioni di persone figlie della comunicazione globale in un isolamento umano senza precedenti. I media sono stati solo esclusivamente utilizzati per vendere, e per farlo hanno puntato solo su determinati modelli, quelli più adatti allo scopo commerciale, il potere ha dettato le regole della comunicazione, alterandone e distruggendone la sacralità del ruolo, quello di informare. L'informazione ha smesso di esistere e di funzionare, mentre la merda ha cominciato a scorrere infinita sugli schermi e sui giornali. Il cervello degli italiani è stato ferocemente lobotomizzato. Nessuno oramai è più in grado di distinguere l'importanza di un evento da un sorriso ammiccante di una velina, nessuno ha più la voglia di combattere per migliorare la società, se il rischio è quello di perdere l'ultima puntata del grande fratello. Oggi il sistema trema e scricchiola sotto i colpi di una credibilità oramai smarrita e ci si interroga su quale sarà il nostro futuro, ammesso che ve ne sia uno. L'Italia ha smesso d'esser desta e vive un letargo sociale e mentale che gela il sangue nelle vene. L'unica speranza è che qualcuno, ed io mi arrogo il diritto d'esser annoverato tra questi, si è accorto di aver subito questo processo e si ribella, conservando e preservando ancora quel paio d'etti di cervello che ancora non gli è stato affettato e confezionato.



venerdì 9 settembre 2011

Il Colore del Cielo

Il 4 agosto scorso i primi fumi si sono alzati al cielo. Una “fumata di test”, l’hanno definita, solo una piccola prova prima di cominciare a pompare nell’aria tonnellate di inquinanti. Durante questo mese di settembre si parte, la centrale Turbogas di Aprilia comincerà a funzionare e ad inquinare. Ma era necessaria, era vitale, come avremmo potuto infatti accendere l’ennesimo pc, ricaricare l’ennesimo telefonino, dare energia all’ennesimo televisore? E i condizionatori d’aria? Impossibile rinunciare all’energia, all’energia sporca, quella che fa guadagnare più soldi a chi la produce, a chi costruisce l’impianto, a chi inquina. Negli ultimi dieci anni la gente di Aprilia ha lottato contro una montagna di burocrazia, contro la politica dell’illusionismo, contro l’ipocrisia della ricchezza. La gente ha perso, come sempre in questi casi, l’ambiente ha perso, come fa da millenni da quando è apparso sulla terra l’uomo. Hanno vinto in pochi, quelli che spartiranno i loro utili guadagnati sulla salute delle persone, e andranno a spenderli in immobili di prestigio, macchine scintillanti e viaggi da migliaia e migliaia di euro. Ha vinto il potere e l’arroganza, hanno vinto i singoli contro una moltitudine, ha vinto la solita follia, che essendo solita, quasi non è più folle. I prossimi anni saranno diversi per Aprilia e per tutti i comuni limitrofi, le primavere avranno un odore più cupo, il profumo dei fiori sarà velato da un grigio incomprensibile. Il colore dei cieli di Pontinia sarà d’un azzurro invecchiato, d’un azzurro finto e sbiadito, quello vero lo vedremo nei super televisori di nuova generazione, in hd. Nei prossimi anni la salute delle persone sarà a rischio per colpa degli inquinanti scaricati nell’aria, ma questo è un dettaglio irrilevante per i burocrati dell’alta finanza. E quando quei pochi turisti rimasti si affacceranno da quelle che una volta erano le naturali splendide terrazze dei Castelli Romani, e di sera ammirando il tremolio delle luci in lontananza diranno:”…che paesaggio romantico si vede da quassù, guarda che luce bianca sfolgorante in questa notte d’estate…”, un passante risponderà rassegnato: “ …quella è la Turbogas di Aprilia…”.

venerdì 2 settembre 2011

Il pisciatoio di Einstein

Gli uomini non imparano mai, gli uomini non riescono ad avere la benchè minima percezione di quello che realmente sta accadendo loro. Alcuni uomini, splendide rarità della razza umana, avevano forse compreso il significato delle cose, avevano capito con umile arguzia le insidie che si celano dietro le follie della propria specie. E avevano lanciato il monito, affinchè si potesse correre ai ripari per tempo. Einstein, non uno qualunque, un uomo colto, intelligente, geniale,  quell'uomo che rivoluzionò la fisica teorica, quello della relatività generale, della teoria dei quanti, del moto browniano, proprio lui aveva affermato, osservando la vita sulla terra, che quando le api sarebbero sparite agli uomini sarebbero rimasti solo quattro anni di vita. Niente api, niente impollinazione, niente frutta, niente semi, niente piante, niente animali erbivori, niente animali carnivori, niente uomo. Questa forse fu una delle equazioni più sofferte da dover risolvere, ma la conclusione fu tanto chiara quantomai spietata. L'uomo sta decretando la propria estinzione e solo con drastiche contromisure a tutela dell'ambiente e della natura potrà sperare di continuare ad esistere e proliferare. Einstein l'aveva affermato quando ancora gli strumenti d'osservazione erano assai modesti, quando la difficoltà nell'elaborare i dati era ancora enorme. Eppure la sua affermazione difficilmente potrebbe oggi essere smentita, perchè è semplice e drammaticamente incontrovertibile. Questo riguardante le api è allora un messaggio prezioso, se ascoltato e riletto a dovere potrebbe scongiurare la nostra estinzione, grazie ad Einstein potremmo garantire il proseguimento della vita sulla terra. Ma come dicevamo prima gli uomini non imparano e non ascoltano. Ed è così che un messaggio così profondamente importante, che dovrebbe influenzare la legiferazione dei governi di tutto il mondo perchè prendano contromisure adeguate atte a scongiurare un tale disastro, finisce come una pubblicità di preservativi sopra un pisciatoio mobile, ad abbellire, impreziosendole, pareti di plastica grigie intrise di odori nauseabondi di feci e piscio sotto il sole cocente. Se questa è la specie di cui si dovrebbe impedire l'estinzione, che spariscano pure le api, almeno fino a quando non sarà defunto l'ultimo uomo su questo pianeta.