lunedì 18 giugno 2012

Avevamo due soldi...

Avevamo due soldi, avevamo il sabato sera, avevamo il cinema, la pizza con gli amici, la birra ghiacciata, il biglietto della partita nella tasca della giacca di jeans, l’altro biglietto, quello del concerto di Vasco, stropicciato dentro il portafogli, pieno zeppo di vecchi scontrini di acquisti imprecisati…
Avevamo i regali da fare, quelli da ricevere, le vacanze con gli amici, con la fidanzata, avevamo il giornale sportivo sempre a portata di mano, l’autoradio, quella pesante, sempre sotto il braccio, la terza autoradio perché le prime due ci erano state rubate. Avevamo la cena importante da fare ogni tanto in uno di quei posti dove era bello lasciarsi spennare, faceva tanto lusso, ma una volta ogni tanto ci voleva anche questo. Avevamo la gita al lago, quella al mare, la domenica in montagna a spendere un patrimonio per due discese con gli sci, avevamo una macchina usata, nuova, nuova, da pulire e coccolare, da aggiustare, rivendere e ricomprare. Avevamo i gettoni, quelli di bronzo, da utilizzare per telefonare nelle vecchie cabine della SIP (chi se la ricorda la SIP?), e quando non ne avevamo bastava cercarli nel portaoggetti dei nonni, loro li conservavano sempre inspiegabilmente. Avevamo la discoteca il venerdì sera e il panino con la salciccia, il cono palla e la bomboniera dell’Algida, avevamo una vita talmente piena da perderne i pezzi per strada perché era così straripante, si stava talmente bene che il futuro sembrava grande e ricco da lasciarci di tanto in tanto ad occhi aperti, bocca spalancata e testa tra le nuvole, sognanti…
Oggi abbiamo l’euro, abbiamo internet, l’iPhone, l’iPad, l’iPod, abbiamo quattro televisori e mediamente tre decoder, per vedere tanti canali, troppi canali, abbiamo la chat, la videochiamata, il social network, il blog, abbiamo tessere prepagate, carte di credito, stipendio dignitoso e tante, tante, tante rate da pagare. Siamo infelici, pieni di scadenze, abbiamo paura del supermercato perché la signorina alla cassa spara sempre cifre astronomiche, abbiamo talmente tanti finanziamenti aperti da non capire più nemmeno cosa stiamo pagando….ma paghiamo. Abbiamo finanziato la lavatrice, il televisore a led 3D, il microonde, il frigo, la macchina, la moto, il computer, e perfino l’irrinunciabile vacanza, il benessere e la spensieratezza d’un tempo sono un ricordo lontano, facciamo i conti per arrivare a fine mese, abbiamo paura per un futuro incerto, sempre più lontano, sempre più ignoto. Al posto delle allegre cartoline nella buca delle lettere arrivano le cartelle esattoriali di Equitalia, gli odiatissimi conguagli di gas, luce e acqua, i solleciti delle quote condominiali arretrate. Siamo sempre più soli in questo mondo globalmente connesso, parliamo con tutti ed è come se non parlassimo con nessuno, siamo sepolti dalle informazioni e ci sentiamo più ignoranti che mai, perché la superinformazione equivale ad un’informazione nulla…
Se guardiamo oltre al ventuno dicembre duemiladodici cosa vediamo? Un nuovo inizio, speriamo…

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