martedì 17 luglio 2012

Arriva il giorno...

Non l’aspettiamo, non ci pensiamo, siamo troppo presi dalle storture di una quotidianità impossibile, interamente immersi nello stress e nei problemi che questa vita ci impone con violenza inaudita. Non riteniamo che sia possibile,  ma quel giorno arriva, per chiunque, anche se con tempi diversi per ciascuno. Le nostre vite sono fatte ormai di gesti che si ripetono, quando siamo in fila per pagare qualcosa, o infiliamo il badge nella timbrarola (una volta si diceva timbrare il cartellino…chi si ricorda?), quando andiamo a fare la spesa e ci perdiamo dentro immensi centri commerciali con ampi iper-spazi ed una piccola piccola briciola di umanità. Siamo assorti, distratti nel nulla e nel superfluo, ed è proprio allora che quel giorno arriva. Stentiamo a crederci, vogliamo pensare che sia un giorno come tutti gli altri, pensiamo che non sia giunto realmente a cambiare la nostra vita,  ma quel giorno poi arriva davvero e tutto cambia e si accende di colori inaspettati.
Su una spiaggia della Calabria, arsa dal sole e dalla ‘ndrangheta, proprio quando la sabbia è rovente e ti impedisce quasi di sfiorarla per quanto scotta, proprio in quell’istante prezioso ed eterno è arrivato il giorno, e la vita cambia. Un cucciolo spaurito e violentato dall’arsura mi guarda spaventato, si accorge di essere stato visto nel suo sofferto peregrinare, fugge via e si rifugia con decisione sotto una barca capovolta vicino alla strada, all’inizio della spiaggia. Mi avvicino e capovolgo la barca per aiutarlo, per portargli un po’ d’acqua e mi accorgo che non è il solo ad avere paura. Sotto la barca i cuccioli sono due, immobilizzati dal timore, dalla sete e dal caldo. Li porto via, solo per rifocillarli, e per cercare un posto più umano dove restituirli al loro sfortunato destino. Li metto sotto una fontanella d’acqua all’ingresso del villaggio, tremano ancora dalla paura, mi osservano stupiti, bevono ingordi di vita, si riprendono un po’ di quella che gli era scivolata via, sotto le zampe scottate dal sole. Ok, niente emozioni, questo è un giorno qualunque, c’è chi in questo momento salva delle vite umane, io ho solo salvato due cuccioli, due meticci, due cani insomma. E’ un dovere umano prestare loro un primo soccorso, un primo ed ultimo soccorso si intende. Lungi da me l’idea di tenerli. Come farei? Abbiamo a malapena i soldi per pagare le tasse e mettere la benzina, figuriamoci se ne abbiamo per mangimi, ciotole e veterinari. E poi senza considerare i danni che due cani provocherebbero, i problemi, gli abbai, la sporcizia, le pulci, le cacche da rimuovere, le uscite per i bisogni. E’ evidente, questo è un giorno qualunque, di un’estate qualunque, su una spiaggia qualunque. Faccio il mio dovere di persona amante degli animali e poi tutto come prima. Ognuno al suo destino ed alla sua vita.
Non vi racconto come è andata a finire, per capirlo basta guardare gli occhi azzurri di Tobia.






1 commento:

  1. .....da quella prima sera che avete accolto i cuccioli nel vostro giordano.....da quando ci avete detto i loro nomi.....dall'amore che avete domostrato nel loro confronti....dalle persone speciali che siete....avevamo già previsto questa conclusione!!! ora abbiamo un motivo in più per venirvi a trovare!!

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