lunedì 29 agosto 2016

Norma e l'Antica Norba

Giornata caldissima di fine agosto, le cicale ci accompagnano ignare che la loro fine è vicina, non lo sanno e cantano ancora festose. Decidiamo di fare una piccola gita, visitare l'antica città di Norba, vicino a Norma, pittoresco comune laziale che si affaccia impervio sulla pianura pontina e sulle bellezze di Ninfa. 


L'ingresso non lascia dubbi su quanto sia stata maestosa questa antica cittadina, che ebbe origine 500 anni prima di Cristo  e che evidentemente poté avvalersi di ottimi ingegneri nella sua costruzione , visto che alcune pareti sono ancora saldamente in piedi. 


Il giro è piacevole anche se troppo caldo. La visitiamo frettolosamente con la promessa di farvi ritorno in autunno in occasione della sagra delle castagne, quando il clima sarà di sicuro più clemente. 


Il giro prosegue alla scoperta di Norma e del suo immenso panorama. Il paese è ben conservato anche se meriterebbe maggiori attenzioni, la splendida posizione dovrebbe candidarlo a divenire perla assai rara, mentre devo dire che non gode di grandissima considerazione. Peccato. Tra i suoi vicoli si respira l'antico, ed il silenzio assordante ci racconta di un passato che non c'è più fatto di feste di paese, di vita quotidiana, di lavoro e di sudore, di amori e festeggiamenti, di felice vecchiaia e oramai di abbandono.


Ci fermiamo a pranzare in una locanda giovane, dove lo chef Valentino ci fa assaggiare autentiche prelibatezze. Il panorama ripaga della fatica dovuta al caldo intenso e ci regala uno sguardo sull'infinito.





giovedì 25 agosto 2016

L'impresa impossibile


Come ciclicamente accade in tutte le case, purtroppo ora è il turno della mia: dopo otto anni di onorato servizio, la tavoletta del water ha smesso di esistere...
Mi si è pertanto posto il problema di sostituirla, impresa apparentemente facile se non fosse per delle girelle avvitate alle viti di tenuta praticamente cementificate. Lo spazio angusto ed una presa non facile hanno fatto il resto. Oggi una nuova tavoletta giace sul water ma l'operazione di sostituzione è durata una settimana. Riflessione: siamo in grado di catturare i pokémon in 5 minuti ma ne impieghiamo diecimilaottanta per sostituire la tavoletta del cesso. Siamo o no una specie destinata all'estinzione?




martedì 16 agosto 2016

Abruzzo che meraviglia!!!

Sabato 13 agosto 2016, decidiamo di fare un salto in paradiso. Io e la mia ciurma arriviamo con la macchina ai piedi del Gran Sasso, sul versante di Campo Imperatore. Parcheggiamo la macchina e poi in marcia. I bambini sono carichi, forse inconsapevoli della fatica che stanno per sopportare, e la prima mezz'ora passa in fretta e senza intoppi sulla parete brulla e scoscesa della montagna. Già il panorama comincia ad offrire il suo immenso spettacolo.


Alessandro con la picozza che gli ha affidato il nonno sale senza sentire la fatica, osserva tutto l'osservabile, si ferma, scatta foto, fa domande, assapora ogni particolare di una tale naturale meraviglia.


Sara si gode il panorama che lascia senza fiato, sembra non sentire un minimo di stanchezza, la voglia di arrivare in cima è tanta e come al solito lei non si arrende mai e passo dopo passo, con il suo solito sorriso, arriva in vetta.



Il nostro sguardo è rapito dall'infinito, un orizzonte di montagne che si fondono tra loro e che ti racconta di cosa sia lo spazio, immensità e silenzio, sole, cielo e verde, il verso dei grilli che si godono la fugace estate, prima che torni il freddo, i fiori di montagna e le sterpaglie indomite accarezzate dal vento, nuvole leggere che svolazzano come soffici fazzoletti bianchi sopra le nostre teste, e a volte ci avvolgono con il loro freddo abbraccio.



Il sentiero sterrato e ripido sa togliermi il fiato e diventa un dipinto alle mie spalle. Mi volto più volte indietro, faccio quello che nella vita non dovremmo mai fare, guardare nel passato per vivere il presente immaginando il futuro, ma il sentiero di montagna, questo sentiero, ti spiega mille cose, ti plasma i muscoli ed il cuore e ti invita ad andare avanti, pietra dopo pietra, alla ricerca della sognata vetta.



Ci fermiamo per recuperare le forze, un po' d'acqua, un biscotto, ci sediamo 5 minuti e poi tutti insieme si riparte con coraggio, i nostri sguardi si perdono verso l'alto alla ricerca della cima.


Alcuni passaggi diventano impegnativi, il sentiero si stringe e sembra anche lui timoroso del precipizio, il passaggio sassoso sembra aggrapparsi con paura alla montagna, per non rovinare anch'esso nel vuoto che s'apre vicino.
Teniamo duro e sappiamo che la meta è vicina, proseguiamo con coraggio.


Per recuperare le ultime energie e trovare la forza di non arrenderci, mi ricordo che ci sono le Olimpiadi a Rio, e assumo la posizione del Cristo. Tanto basta per spingermi ancora più in alto.


E meta fu. 
Arriviamo fino al rifugio Duca degli Abruzzi a circa duemilacinquecento metri di altezza. Qui si fermano tutti gli escursionisti estivi, trovano riposo e ristoro prima di cominciare la discesa. Lo spettacolo è immenso, la grandezza di questa terra è semplicemente infinita.


Comincia la discesa con le immagini indelebili di quel paradiso tra i monti impresse negli occhi e nel cuore.
Grazie chiunque tu sia per aver creato l'Abruzzo!!