mercoledì 12 ottobre 2011

Posologia della fine del mondo

Abbiamo letto libri, visto film al cinema, abbiamo seguito intere trasmissioni in tv, abbiamo cercato in rete informazioni, bugie e verità. Cosa mai succederà davvero il 21 dicembre del 2012? Imploderemo tutti come polvere nell'universo o arrostiremo meritatamente con il calore di un sole impazzito? La fine della vita sulla terra sta arrivando davvero? I Maya non si sono mai sbagliati, perchè dovrebbero farlo proprio ora? Tutti quanti noi, anche quelli più scettici ed increduli, tutti abbiamo pensato anche solo per un istante a cosa succederà alla fine del prossimo anno. Tutti ci siamo chiesti cosa faremo se davvero il mondo dovesse finire, come vivremmo gli ultimi giorni. E nel porci questi folli interrogativi non ci siamo accorti che la fine del mondo, quel mondo che abbiamo da sempre vissuto e conosciuto, si sta lentamente facendo strada. Questa catastrofe mondiale ci viene somministrata a piccole dosi quotidiane, come una medicina amara alla quale ci stiamo pian piano abituando. E questa è la corretta posologia che ci impedisce di reagire e cambiare l'esito finale, ineluttabile e fatale. In Africa fame, sete e malattie si diffondono a ritmi frenetici, la deforestazione globale non cessa, la povertà dilaga contemporaneamente ad uno sfruttamente dissennato delle risorse a disposizione, la corruzione ed il malaffare imperano, la violenza sui bambini, sulle persone indifese, la solitudine e l'emarginazione sono una realtà. Non importa cosa accadrà davvero nel 2012, importa quello che succede ora, tutti i giorni, e proprio su questo dovremmo tutti quanti noi interrogarci. La fine del mondo è davanti ai nostri occhi, è presente, è tra noi, il mondo del consumismo ha esaurito la sua insensata energia ed affoga nei suoi mali e nei suoi eccessi. La sua fine è vicina. Le banche sono in crisi, le imprese chiudono, la malavita troneggia spavalda, la crescita e la diffusione del benessere sono un lontano ricordo. Questo è il nostro Armageddon, questo è ciò che ci siamo costruiti e meritati, la fine del mondo è un invenzione propria dell'essere umano. Cosa farò alla vigilia del 21 dicembre? Spegnerò la televisione e guarderò il cielo, sperando che la fine del mondo coincida anche con un nuovo inizio, per un mondo più libero, più giusto, più umano.